Industria 4.0 e sostenibilità: le imprese mirano all’efficienza energetica

In questo particolare momento storico, il tema dell’efficienza energetica sta assumendo un ruolo critico per le aziende (in particolare per il settore manifatturiero e per tutte quelle imprese che stanno investendo in percorsi di digitalizzazione in ottica Industry 4.0). Le sfide da affrontare non sono banali, ma le opportunità non mancano. Ne parliamo con Fabrizio Patruno, Head of Sales di Modis.

Qual è lo scenario attuale entro il quale si calano le esigenze odierne di efficienza energetica, soprattutto guardando all’evoluzione dell’Industria 4.0 e del Next Generation Manufacturing?

L’Italia, insieme alla Germania, è uno dei Paesi europei con la maggiore proposta industriale e manifatturiera. Settore molto energivoro che necessita di grandi quantità di energia, oggi proveniente ancora prevalentemente da combustibili fossili e fonti di energia non rinnovabili.

Ma “il vento sta cambiando” e quelle che prima erano esigenze solo espresse di efficienza energetica oggi sono obiettivi molto concreti. Da un lato, c’è una esigenza molto pratica di ridurre i consumi energetici, e quindi i costi; dall’altro, c’è una maggiore consapevolezza delle aziende degli impatti ambientali e l’efficienza energetica rappresenta il primo passo nella direzione di politiche e strategie più estese in ottica di sostenibilità.

La cosa davvero interessante da notare è che l’evoluzione dell’Industria 4.0, la Next Generation Manufacturing, e l’efficienza energetica poggiano sui medesimi pilastri tecnologici, sfruttano cioè le stesse tecnologie per raggiungere obiettivi differenti (ma innegabilmente complementari): la competitività e la reddittività di business, da un lato, la sostenibilità ambientale, dall’altro. E queste tecnologie sono quelle ormai note della cosiddetta quarta rivoluzione industriale: IoT, Analytics, Intelligenza Artificiale.

Maturità e percorsi di cambiamento differiscono da azienda ad azienda, non dimentichiamo che la stragrande maggioranza delle aziende manifatturiere in Italia rappresenta la media e piccola azienda, e in alcune realtà trasformazione digitale e sostenibilità sono concetti ancora embrionali. Ma, come accennavo, si sente il vento che cambia.

Quando si parla di efficienza energetica la prima cosa che viene in mente è l’efficienza di costo, eppure l’efficienza operativa e dei processi potrebbe avere un impatto significativo proprio sulla gestione delle risorse energetiche. In che modo? Quali sono le vie per “combinare” ottimizzazione dei processi con efficienza energetica?

Direi che le due cose sono strettamente legate, nel senso che il monitoraggio è l’elemento di base per poter poi effettuare il miglioramento di processo. Il monitoraggio non è altro che il punto di partenza che le aziende possono adottare, la prima grande spinta per iniziare a raccogliere i dati e iniziare a creare e far maturare in azienda una “cultura della misura”, una “cultura del dato”. Sono i dati il punto di partenza per prendere decisioni, sia che si tratti di decisioni strategiche sia che si tratti di decisioni molto operative.

Per poter migliorare i processi è necessario sapere, avere quella base di conoscenza sufficiente per poter prendere decisioni che vadano appunto nella direzione di un cambiamento e di un miglioramento operativo e di processo. Senza dati questo percorso diventa molto molto complesso da compiere e si rischia di sbagliare strada (che per una azienda significa perdita economica e anche di competitività).

Questi assunti valgono, in generale, per tutti i processi aziendali, compresi dunque quelli produttivi e quelli core nelle industrie manifatturiere che, in un’ottica di miglioramento, possono traguardare anche un obiettivo di efficienza energetica, magari iniziando a verificare in quali parti di processi si consumano le maggiori risorse energetiche e per quali ragioni.

La misurazione quindi come elemento chiave per il miglioramento. Quali sono le vie per un efficace monitoraggio energetico?

Ancora una volta, il punto di partenza sono i dataset, quindi la raccolta di dati da più fonti (dalle apparecchiature produttive, dai magazzini, dagli operatori che lavorano sulle macchine automatiche, dai sistemi informativi aziendali...). Una volta “recuperati” i dati, bisogna renderli disponibili alla loro analisi, quindi prepararli, pulirli, renderli qualitativamente “validi” per poter essere sfruttati dai sistemi di analisi, attraverso i quali si estraggono informazioni, quella conoscenza di cui accennavo pocanzi che serve per poter prendere decisioni più oggettive, consapevoli e data-driven basate sui dati. Che, nell’ottica dell’efficienza energetica, significa avere sistemi di monitoraggio che sfruttano tutti i dati a disposizioni per fare analisi e mostrare, per esempio, i consumi in tempo reale, le zone di inefficienza, i processi più impattanti dal punto di vista energetico, gli sprechi, ecc. fino ad arrivare alle previsioni e simulazioni di scenari (per le aziende più avanzate che già sfruttano Machine Learning e Intelligenza Artificiale) per fare manutenzione predittiva o rivedere i processi (per esempio per ridurre gli scarti), anche in ottica di efficienza energetica.

Tutto questo non riguarda però solo la Produzione, gli stessi principi (e le stesse tecnologie abilitanti) possono contribuire, sempre in virtù del raggiungimento di una migliore efficienza energetica, anche ad una più efficace ed efficiente gestione e manutenzione dei building, dagli uffici agli immobili adibiti a magazzino o altro. IoT e Analytics, infatti, possono abilitare una gestione più efficiente degli impianti di illuminazione, dei sistemi di riscaldamento o condizionamento, delle infrastrutture di alimentazione, ecc.

E quali i benefici diretti e indiretti?

Quelli diretti credo siano abbastanza evidenti. Il monitoraggio energetico permette, innanzitutto, di controllare i consumi delle risorse ed i relativi costi; controllo che può poi abilitare una decisione di ottimizzazione (dal controllo, si passa dunque all’azione, alla decisione basata sui dati). Tra i benefici diretti possiamo quindi senz’altro citare la migliore gestione e distribuzione delle risorse energetiche.

Quelli indiretti sono davvero molteplici e vanno dall’ottimizzazione dei processi e dei flussi operativi, fino alla ridefinizione delle politiche di acquisto dell’energia e della scelta delle fonti di energia.

Guardando poi agli aspetti di sostenibilità ambientale, IoT e Analytics che abilitano un sistema di monitoraggio e gestione energetica diventano la chiave per innescare scelte verso la riduzione delle emissioni di CO2, nonché strumenti di compliance normativa o fonte di informazioni preziose per i bilanci di sostenibilità o per le aziende che sfruttano i criteri ESG nei rapporti con i partner o per chiedere investimenti e finanziamenti economici.

Nel management più giovane gli aspetti di sostenibilità e l’attenzione all’ambiente sono fortemente sentiti. Le generazioni di manager più giovani, che quindi hanno già ora un qualche potere decisionale, vedono il risparmio energetico in azienda come una opportunità non solo per salvaguardare il nostro Pianeta ma anche per migliorare la reputazione aziendale, con una ricaduta positiva anche sul business.

Uno dei principali pilastri del PNRR riguarda la transizione energetica, per la quale anche le aziende sono “chiamate a fare la loro parte”. Cogliere l’opportunità di accedere a questi fondi non è però così facile come sembra, bisogna discaricarsi nei grovigli della burocrazia...

Noi possiamo supportare le aziende anche da questo punto di vista. Sappiamo bene che muoversi nei meandri della burocrazia per l’accesso ai finanziamenti non è affatto semplice; noi abbiamo una esperienza diretta in questo senso perché partecipiamo a moltissimi progetti di ricerca e sviluppo, nazionali, europei ed internazionali, dove la componente burocratica ha un “bel peso”.  Al nostro interno abbiamo maturato competenze ad hoc proprio per questi aspetti e siamo in grado di offrire queste competenze alle aziende, aiutandole quindi a sviluppare progetti sia in qualità con tech consulting e system integration, sia offrendo supporto amministrativo-burocratico per aiutare le aziende ad accedere ai fondi che potrebbero dare una accelerazione ai loro percorsi di trasformazione digitale.